L’articolo 33 del Dlgs 81/08 si riferisce nello specifico alle responsabilità dell’RSPP e del Servizio di Prevenzione e Protezione. In particolare si deve occupare di rilevare i rischi presenti in azienda e proporre delle soluzioni efficaci per garantire la sicurezza dei lavoratori. Inoltre deve occuparsi di promuovere e fornire formazione e informazione ai lavoratori. Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede:
In particolare l’articolo 35 fa riferimento specifico a uno degli obblighi e responsabilità dell’RSPP, ovvero la partecipazione alla riunione periodica che avviene almeno una volta l’anno e vede la partecipazione, oltre che dell’RSPP, anche del Datore di Lavoro, dell’RLS e del medico competente, qualora sia stato nominato. Durante tale riunione viene analizzato il DVR, l’andamento degli infortuni, delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria. Vengono inoltre definiti i DPI e i programmi di informazione e formazione sulla sicurezza sul lavoro per dirigenti, preposti e lavoratori. Le sanzioni per il Datore di Lavoro che non nomina il Responsabile dei SPP vanno da 2500 a 6400 euro o arresto da 3 a 6 mesi. |
In particolare i corsi richiesti per tutte le tipologie di azienda vengono cosi definiti:
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I casi principali di nomina del medico competente con conseguente sorveglianza sanitaria sono:
L’inosservanza delle disposizioni che regolano la nomina del medico competente comporta o un’ammenda che può arrivare fino a 10.000 euro o, addirittura, l’arresto da 3 a 6 mesi. |
-controllare il rumore alla fonte; -ridurre l’esposizione del lavoratore grazie a misure di riorganizzazione del lavoro e del luogo di lavoro, inclusa la segnalazione e la limitazione dell’accesso alle aree del luogo d i lavoro nelle quali i lavoratori hanno maggiori probabilità di essere esposti a livelli di rumore superiori a 85 db. -fornire informazioni, consulenze e formazione ai lavoratori in merito ai rischi che affrontano, alle misure operative a basso rumore e sui metodi di impiego delle protezioni dal rumore.
L’intervento è così strutturato: - Sopralluogo conoscitivo della realtà produttiva aziendale - Identificazione delle sostanze pericolose presenti mediante analisi delle schede di sicurezza e del ciclo produttivo per definire eventuali sostanze che dovessero essere rilasciate nel corso delle lavorazioni. - Analisi ambientali, secondo la metodologia prevista dalle norme UNICHIM per valutare la concentrazione delle sostanze pericolose in rapporto ai limiti massimi ammissibili (TLV). - In seguito alle misurazioni verrà redatta una relazione che dovrà essere discussa con il Medico Competente per giungere ad una valutazione dell’esposizione dei lavoratori. |
Attraverso l’analisi valutativa dei rischi, un’azienda è ora chiamata a prendere decisioni che riguardano il miglioramento delle condizioni di salute e l’integrità fisica dei lavoratori. Per fare questo l’impresa assume un’ulteriore responsabilità, quella di certificare e documentare ogni scelta che riguarda la prevenzione del rischio. Tale compito la obbliga ad avere una specifica organizzazione che si occupi di sicurezza lavorativa, avvalendosi di personale interno o esterno alla struttura per svolgere la valutazione dei rischi. A questo punto vengono valutati tutti i possibili rischi che possono verificarsi all’interno di un’azienda, ma alla condizione che questa abbia già adottato tutti gli accorgimenti minimi prescritti dalla legge in termini di sicurezza per prevenire il verificarsi di un danno. Successivamente si preventivano i potenziali rischi che possono verificarsi all’interno della struttura in cui si svolgono le attività lavorative e quindi si procede alla loro valutazione seguendo un ordine preciso. Dopo questa fase si individuano le cosiddette misure di tutela, cioè gli strumenti idonei a diminuire la presenza dei rischi per tutto il personale. |
Nel DVR deve essere inoltre presente un programma di miglioramento della sicurezza nel tempo, dove vengono riportate tutte le misure di prevenzione predisposte, il soggetto responsabile dell’attuazione ed una programmazione temporale. Per poter redigere un DVR è indispensabile un sopralluogo da parte di un Tecnico della Sicurezza, che effettuando le registrazioni e le misurazioni necessarie, sarà in grado di valutare quantitativamente tutti i rischi. Un aspetto che è importante sottolineare è quello relativo alle sanzioni applicabili in caso di mancata o incompleta elaborazione. Innanzitutto va segnalato che esistono diversi enti preposti a diversi tipi di controlli che possono richiedere di visionare il DVR, quali per esempio l’ASL, l’INPS, l’INAIL, piuttosto che i Vigli del Fuoco e che possono addebitare sanzioni cha vanno da un minimo di 3.000 fino ad un massimo di 15.000 Euro di ammenda al datore di Lavoro e pene detentive fino a otto mesi. Inoltre la mancata redazione del DVR, se reiterata, può comportare anche la sospensione dell’attività imprenditoriale. In conclusione si può quindi affermare che l’elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi risulta oggi un obbligo per le aziende italiane, rivolto a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e l’adempimento della conformità legislativa; è pensato per essere un documento dinamico e interattivo che deve rispecchiare le reali particolarità specifiche dell’azienda, evidenziando da un lato le criticità e le relative misure di miglioramento, e dall’altro le esposizioni ai rischi effettivamente presenti nel contesto lavorativo. |